Martalingua Sex Cam & Chat Room

Profile

Age
57
Gender
Shemale
Sexual Preference
Bisexual
Country
Italy
City
Occupation
Marital Status
---
Smokes
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Drinks
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Languages Spoken
Italian

Appearance

Height
180
Hair Color
Red
Hair Length
Medium
Eye Color
Hazel
Ethnicity
Caucasian
Body Type
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Breast Size
---
Female Type
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Body Hair
Shaved
Tattoos
No
Piercings
No

Bio

   tutti questi racconti sono frutto di fantasia, non sono minimamente riferiti a persone realmente esistenti.  piccolestoriediunacrossdresser.blogspot.com Ragazzi, qui non riesco a postare, né a scrivere.  Altri episodi, li trovate nel blog piccolestoriediunacrossdresser.blogspot.com 29/02/2024 Marilena, Alessio Mi ha bussato alla porta. Per fortuna che un cliente non è potuto venire e sono libera. Piange. Mi racconta di come Marco l’abbia ignorata per tutto il giorno non rispondendo ai messaggi. Alla fine, lo ha aspettato di fuor***ui messo alle strette le ha detto che non si potevano più vedere. Che parole abbia usato non lo so, tanto il senso è quello. È distrutta. Tornata a casa il marito le ha chiesto cosa c’è che non andasse. Ha inventato che una sua collega ha perso il marito. Quando è venuta da me era completamente distrutta. È difficile trovare le parole giuste, è una persona intelligente, sapeva cosa sarebbe successo. Le preparo una tisana. Ovviamente i soliti racconti. Mica è la prima volta che mi capita di raccogliere i cocci dell’animo di un’amica. Deve passare questa fase e forse ci sono solo io che la posso ascoltare. Spero di non diventare la ba****r il suo dolore. Mi è capitato diverse volte che una persona mi racconti il suo dolore, non necessariamente un’amica stretta. Dolore di separazioni, perdite, amore non corrisposto. Dopo il racconto, scompaiono. Ecco che divento la testimone di quanto è accaduto, come un album di foto che non vuole rivedere, che esiste e sta lontano dal suo cuore. E mentre parla, mentre mi illustra quello che ha dovuto fare, quello che ha dovuto subire… mi vedo sempre più come una tomba. Mi sta riempiendo. Spero solo che non voglia vendicarsi con lui, che accetti il distacco, la separazione, senza pensare a qualche ritorsione. Le farebbe solo male. Poi, ad un certo punto, mi lancia una frase che mi fa stare malissimo. “Ma come fate voi maschi ad essere così stronzi!” Altro che tomba, secondo me vuole farmi male per vendicarsi del genere maschile usando me. Eppure, ho una bella parrucca fluida, un trucco leggero ma un rossetto visibile, un vestito a fiori, nulla di stravagante, per stare a casa. Quindi mi vuole ferire sapendo che io non posso ribellarmi. Che le rispondo? Che i maschi sono stronzi, certo. Non capirebbe altro se non un sostegno alla sua tesi. Come se poi, in casa di Marco, ci sia stata portata a forza. Ma sono tutte cose che già sa. Devo solo capire, ma per una curiosità personale, se quello che le dà fastidio veramente è che sia stato lui a dire no, prima che glielo dicesse lei. E allora glielo chiedo. E lei rimane di sasso. Già, bella mia, il fatto che io sia quello che sono, non ti dà mica il diritto di trattarmi male. “Mari, lo sai perfettamente che prima o poi sarebbe finita. Lui ha detto basta perché … non lo so, anzi, lo trovo piuttosto strano, in genere i maschi tirano avanti all’infinito, traccheggiando in mille modi. Ma lo ha fatto. Tu ancora rivedi i momenti magici che ti mancheranno ma, se ora fai così, non ne avrai neanche più il ricordo. E poi, ripeto, non è che ti brucia il fatto che ti ha dato il ben servito lui? Non è che il tuo sia solo orgoglio?” Mi ha risposto in modo serio e rigido come temevo “No, io l’amo, per me era diventato tutta la mia vita.” “Ed eri pronta a lasciare tuo marito?” “Certo” Va bene, se la sta raccontando proprio a colori. “Allo****rdonami, capisco la grandezza del tuo dolore, anche io sono stata mollata” “Ma poi, ti sei fatta un paio di clienti e ti sarà passata” Quindi, ho colpito e affondato! Il suo colpo basso è solo una rappresaglia al mio, che non era un colpo basso, ma solo un rompere il suo filmetto rosa che la fa sentire tanto ‘sedotta e abbandonata’. “Scusami, sono proprio una stronza, non volevo dirti così” cerca di scusarsi. “Guarda, capisco, sei sottosopra, ma se tu pensi che due clienti possano farti passare un innamoramento vieni, te ne presento quanti vuoi” rido. Anche lei. È proprio bella vederla ridere, anche con gli occhi rossi e gonfi di pianto. Beviamo la nostra tisana. Riflette. Pensa. Mette la tazza sul tavolo, sistema il tovagliolo, allinea il cucchiaino sul piattino. I suoi movimenti sono lenti. Quasi un rituale. “Hai ragione Marta, sono stata una stronza, e mi dispiace. Soprattutto, hai ragione: mi rode che sia stato lui a mollarmi” “Mari, sono stata stronza pure io. Non ti scusare” “Ma tu avevi ragione” “Avere ragione, non mi dà diritti, ma se toccare la realtà ti può aiutare a stare meglio, meglio”. Do peso al secondo meglio, diventa quasi una promessa, che continuerò ad essere stronza. Ci guardiamo negli occhi per una frazione di secondo, poi diventa un secondo intero. Credo di non aver mai guardato negli occhi una persona per così tanto tempo. Forse è amicizia pura, o forse complicità.   [justify]Nel pomeriggio viene Alessio. Sempre di corsa, sembra il Bianconiglio di Alice[/justify] [justify]Lo ricevo con il vestito a fiori.[/justify] [justify]Lui, forse abituato a vedermi in nero, nel vedermi, trasalisce.[/justify] [justify]“Marta sei bellissima!”[/justify] [justify]Faccio qualche passo davanti a lui, facendo ondeggiare la gonna ampia. Avevo pensato anche di mettere una sottogonna. La prossima volta la metto.[/justify] [justify]Oltre ad essere contenta per il sodalizio con Marilena, sono contenta per quel vestito e che gli piaccio.[/justify] [justify]Lui è sempre lo stesso: frettoloso.[/justify] [justify]Ma questa volta glielo dico “Alessio” guadandolo negli occhi “devi fare piano. Lo dico per me e per te, fidati, poi è meglio”[/justify] [justify] [/justify] [justify]È rimasto stupito della mia presa di posizione.[/justify] [justify]Gli bacio il collo. Gli apro la camicia. Lui si immobilizza.[/justify] [justify]I calzoni scendono. Lo ha già durissimo e con la punta bagnata. A braccia larghe sul letto, io a cavalcioni sopra che faccio tutto.[/justify] [justify]Lo bacio, lo carezzo. Sono io la protagonista della sua eccitazione.[/justify] [justify]Credo che sia la prima volta che utilizza tutta l’ora pattuita.[/justify] [justify]Io gestisco la sua eccitazione e sento sgorgare il suo piacere dentro di me. Ne sento il liquido, il calore.[/justify] [justify]Le ginocchia indolenzite mi fanno malissimo, ma lui è felice.[/justify] [justify]Mi alzo. Mi rassetto il vestito. Mi sistemo le calze e vedo che la sua vitalità non è finita.[/justify] [justify]“Non sei sazio ancora?”[/justify] [justify]Mi poggio sul letto e lascio fare a lui. Mi alza il vestito. Sì, mi piace tanto quando lo fanno.[/justify] [justify]Scivola dentro di me, delicatamente, lentamente.[/justify] [justify]Bravo ha imparato bene.[/justify] [justify]Sento che trattiene il glande sull’anello, come se fosse indeciso ad entrare. E questa cosa mi piace tantissimo. Ha un glande particolarmente pronunciato e lo sento perfettamente mentre si fa strada per entrare. Poi delicatamente per uscire.[/justify] [justify]Per entrare… per uscire.[/justify] [justify]Ottimo![/justify] [justify]Diverse volte. Io, distesa sul letto, sento il profumo delle lenzuola fresche, le cambio tutti i giorni. Il mio sguardo si posa sulla spalliera del mio letto. E lui entra ed esce in modo ritmato. Delicato.[/justify] [justify]Poi, quasi leggendomi nella mente, entra completamente. Lo sento tutto dentro di me. Provo quella piacevole sensazione di essere toccata in posti che non sapevo di avere dal suo glande che mi penetra.[/justify] [justify]Chiudo gli occhi e scivolo in una dimensione sconosciuta, fatta di sensazioni esaltanti, delicate pressioni, l’onirico che si mischia alla realtà.[/justify] [justify] [/justify] [justify]Il suo bacio sul collo, il suo ardore che finalmente si spegne. È finito; peccato.[/justify] [justify]Andando via mi dice che avevo ragione e altri 50 euro in più. [/justify] [justify]Anche lui mi ha dato ragione, come Marilena.[/justify] Spero che ritrovi un po’ di passione con il marito. 28/02/2024 Marilena   “Ti prego, no, mi fai male, fa piano”. Lo sto implorando. È entrato in me. Lo sento forte determinato, duro come un sasso. Ma lui non desiste. Continuo “Ti prego no, mi fai male” Piango, mi lamento, mordo il cuscino, riversa sul letto, lui dietro che mugola come un animale. Ovviamente è tutta una scena. Mi preparo sempre lubrificandomi. Poi, lui, con tutta la sua foga, è quello che paga per un’ora ma poi sborra in pochi secondi. Ma gli piace essere violento, gli piace sapere che mi fa male. Già, ci sono quelli come lui. In genere li riconosco abbastanza facilmente. “Mi dispiace se ti ho fatto male”, mi dice.  Non è vero, vuole solo la conferma, poi continua “È che sei bellissima e non resisto.” Già la colpa è la mia. Sa che mi fa male, gli piace e alla fine, la colpa non è la sua. “Tranquillo, sì, mi sono sentita come se mi dilaniassi, ora devo stare due giorni a riposo.” Lo vedo gongolare di questa cosa, magari se ne vanterà con gli amici. “Ma so anche che sei un uomo molto dolce. Alle volte esce da te come un mostro. Ma ti posso garantire che anche lui ha un suo fascino”. Sì, di questa cosa se ne vanterà con gli amici, non so quali, non so in che occasione, ma sarà contento. Mi lascia altri 30 euro.    Ho visto un video dove il cercare un continuo consenso dall’esterno dipendeva da problemi durante l’infanzia. Poveri mamma e papà, non gliene faccio nessuna colpa, anche loro ne avranno passate tante durante la loro infanzia. Beh, in questo caso compiacere un violento mi ha fruttato un po’ di soldi. Com’è che diceva “se sulla tua strada incontri un ostacolo, fa diventare strada l’ostacolo” E io metto a frutto la mia esigenza di compiacere. Lui è stato contento, io sono contenta e mi ha pure pagata. Poi, tornerà. Certo che tornerà.   Oggi Marilena vede Marco. Non mi ha mai dato nessun particolare sui loro incontri. Non che ne voglia… solo curiosità professionale. 17/02/2024 Marilena   Vado con lei a fare shopping! Non ci posso credere. È un’emozione elettrizzante! Ieri avevo provato a sentirla, senza riuscirci. Poi Marilena mi ha mandato un audio proponendomi l’uscita. Emozione alle stelle! Le ho subito espresso se aveva qualche preferenza su come mi dovessi presentare, maschile o femminile? Lei mi ha mandato un vocale dolcissimo, rassicurandomi sull’andare come mi sentivo. Quindi vestirò femminile, ma ovviamente morigerato. Pantacollant, scarpe con un po’ di tacco, maglia lunga. Trucco leggero: correttore per la barba, rossetto rosa, occhiali e ovviamente Parrucca. È stupendo! Non riesco a dormire, passo la notte in cam.   Nonostante la notte passata praticamente insonne, mi sono riuscita a ricomporre in modo decente. Del resto, il fondotinta fa miracoli e gli occhiali coprono le borse degli occhi. Cosa ricordo? Una situazione meravigliosa: era tutto normale. Camminavamo per il centro commerciale mi sentivo leggera, tranquilla. La presenza di Marilena mi faceva sentire sicura. Un po’ pensavo che tanto lei attirava l’attenzione, un po’  non ci pensavo proprio. Ci siamo soffermate alle vetrine, abbiamo anche fatto acquisti. Abbiamo parlato molto, ma la gente spingeva ad essere più riservate. Non ha accennato a suo marito, né a Marco. Poi siamo arrivate a casa e l’ho salutata con un abbraccio.   Continuo ad essere condizionata dal mondo, dalle occhiate, dai giudizi. Non ne uscirò mai da questa condizione.    

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